Alfonso il Magnanimo entra a Napoli

Melchiorre Ferraiolo, Cronaca della Napoli Aragonese, 1498 – 1503 Pierpont Morgan Library di New York, MS M.801 (unica copia esistente). Dettaglio del Foglio 84v in cui è raffigurato l’ingresso trionfale di Alfonso I in città, attraverso la Porta del Mercato. Ben evidente, davanti al Castel Nuovo (in realtà all’epoca c’erano ancora le rovine del “Maschio Angiono”), il molo grande privo … Leggi tutto

I Sestini di Federico III d’Aragona

Sestino Federico III

Sebbene Federico III abbia regnato per pochi anni, fu particolarmente attivo nella monetazione: subito dopo l’incoronazione, nel 1496, emanò delle direttive per limitare la circolazione delle monete di bassa lega che erano diventate un vero e proprio flagello già nel periodo dell’invasione di Carlo VIII. In particolare, dopo aver provato a svalutare del 50% il valore dei cavalli in rame (stabilendone il cambio … Leggi tutto

Il Trono Infuocato di Afonso I

Siti perillós, siti peligroso, silla fogosa, sedia perigliosa, segia de foco, segia col foco… Sono alcune delle varianti con cui viene indicata la principale “divisa araldica” di Alfonso il Magnanimo. Il simbolo è riprodotto in numerosi manoscritti appartenuti ai re aragonesi, mentre è più raro trovarlo scolpito: in questa foto (ritoccata per renderlo più evidente) è ben visibile sull’armatura di uno … Leggi tutto

I denari di Alfonso il Magnanimo

Al momento dell’insediamento di Alfonso I sul trono di Napoli, la moneta più diffusa per gli scambi minuti era il “denaro”, una piccola moneta di biglione (ovvero di una lega di rame, ferro e argento) di antichissima origine. E tale rimase per tutto il periodo del suo regno, poiché Alfonso mantenne perlopiù integro l’ordinamento monetario ereditato dagli angioini. Nel corso dei … Leggi tutto

I sepolcri dei sovrani aragonesi

Sagrestia della Chiesa di S. Domenico Maggiore – Napoli (mappa) Sebbene risalga al periodo angioino (fu edificata sotto Carlo d’Angiò a partire dal 1283), la chiesa di S. Domenico Maggiore fu scelta dai sovrani aragonesi come loro ultima dimora. Nella sagrestia, infatti, sono esposti ben 45 feretri che custodiscono le spoglie di numerosi membri della famiglia reale e di altri nobili … Leggi tutto

I Carlini di Alfonso il Magnanimo

Non si parla naturalmente di cani, ma di una delle più importanti monete battute durante il periodo aragonese! I primi carlini, in realtà, furono emessi durante il regno di Carlo d’Angiò (da cui il nome) già nel 1278: ve n’erano d’oro e d’argento, ma solo quelli d’argento (detti “gigliati” per via dei fiori che ornavano la croce sul verso) erano … Leggi tutto

Divise araldiche di Alfonso II nella Cosmographia di Tolomeo

Claudius Ptolomaeus, “Cosmographia” Jacobus Angelus interpres Firenze, 1451-1494 circa BFN Lat. 4802 Si tratta del foglio 2r di questo codice appartenuto ad Alfonso II d’Aragona prima della breve ascesa al trono, come dimostra il blasone retto dai due putti nella splendida cornice miniata da autore non identificato. A ben guardare lo scudo presenta delle sovrapposizioni di colore, ben evidenti in corrispondenza … Leggi tutto

Stemmi aragonesi in Castel Nuovo

Sono pochi i visitatori di Castel Nuovo che, passando sotto l’Arco di Trionfo, si soffermano a guardare i fregi, apparentemente banali, della volta… Eppure, tra puttini e decori floreali, intorno allo scudo principale con lo stemma del Ducato di Calabria vi sono anche quattro piccoli scudi con dei simboli che all’epoca rappresentavano la sovranità di Alfonso I! Sia pur difficili da inquadrare, … Leggi tutto

Ferdinando II rientra a Napoli

“La maistà de lo signor Re Ferrante” Melchiorre Ferraiolo, Cronaca della Napoli Aragonese, 1498 – 1503 Foglio 117v del manoscritto MS M.801 presso la Pierpont Morgan Library di New York (unica copia esistente). In questa miniatura del codice del Ferraiolo, è raffigurato l’ingresso del giovane Ferdinando II in città, dopo la cacciata dei francesi di Carlo VIII. Il sovrano attraversa … Leggi tutto

Obiurgatio in calumniatorem divini Platonis di Andrea Contrario

“ANDREAE CONTRARII VENETI PRAEFATIO IN LIBRUM CUI TIULUS EST REPREHENSIO SIVE OBIURGATIO IN CALUMNIATOREM DIVINI PLATONIS AD FERDINANDUM INCLITUM SICILIAE REGEM” *** Manoscritto dell’accademico pontaniano Andrea Contrario dedicato a Re Ferrante, trascritto da Giovanni Marco Cinico nel 1471 e splendidamente illustrato nella bottega di Cola Rapicano (miniatore ufficiale di corte dal 1455), dallo stesso Rapicano e da Angiolillo Arcuccio. Il … Leggi tutto