La conquista di Napoli

Melchiorre Ferraiolo, Cronaca della Napoli Aragonese, 1498 – 1503
Fogli 116v e 117r del manoscritto MS M.801 presso la Pierpont Morgan Library di New York (unica copia esistente).

Napoli 1443


In questo collage delle due pagine del manoscritto possiamo godere di un colpo d’occhio – assolutamente inedito per l’epoca – sull’intero golfo di Napoli, da un punto di vista leggermente rialzato che potrebbe corrispondere all’incirca all’attuale zona di Materdei (naturalmente senza alcuna considerazione per le prospettiva e le reali proporzioni dei diversi elementi!).

Sulla destra Castel Nuovo e il Molo Grande, tuttavia, sono rappresentati come visti dal mare, con il consueto aspetto già conosciuto grazie alla Tavola Strozzi ma che in realtà risale ad un’epoca successiva (il castello fu appunto riedificato da Alfonso I sulle macerie di quello semidistrutto in occasione della conquista della città); unico dettaglio che aiuta la datazione è la bandiera con i gigli di Francia che svetta sulla torre del Beverello.

Oltre la torre di S.Vincenzo (che si trovava su di un isolotto all’altezza dell’attuale molosiglio) sono raffigurati il Monte Echia con la fortezza di Pizzofalcone e il Castel dell’Ovo: questo appare collegato alla terraferma da un arco di pietra, fatto costruire nel 1370 in seguito ad un terremoto che aveva distrutto l’originale arco in tufo che collegava l’isolotto di Megaride alla terraferma (l’aspetto attuale, ben diverso, risale invece ai rifacimenti di epoca Vicereale).

Sulla destra, in cima alla collina del Vomero, la fortezza del Belforte (all’epoca già proprietà di Alfonso il Magnanimo, anche se purtroppo la bandiera che vi sventola è bianca e non aiuta a confermare questo dato) e la Certosa di S.Martino con le tipiche arcate ben riconoscibili.

In alto sono raffigurate Capri e la costiera, con evidenziate le città di Massa, Sorrento, Vico e Castellammare; a sinistra è visibile Torre del Greco, dove le truppe e le artiglierie stanno imbarcando su tre navi da trasporto.

In basso, sulla spiaggia vicino alla chiesa della Maddalena (l’iscrizione riporta “Lamatalena”) – oggi non più esistente e che sorgeva presso l’omonimo ponte – delle truppe a piedi e a cavallo: probabilmente angioini che si preparano a fronteggiare l’arrivo degli invasori oltre le mura orientali.

Sulla grande nave al centro spiccano le bandiere a fasce verticali: si tratta evidentemente della flotta aragonese pronta a fronteggiare quella francese (indicata con l’iscrizione “Larmata francese”) posta di fronte al Castel Nuovo.

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