Napoli ferdinandea

Napoli ferdinandea

Ferdinando I d’Aragona, detto anche Ferrante, durante il suo lungo regno, inaugurò un periodo di stabilità che portò il Regno di Napoli in una fase di prosperità facendolo partecipare attivamente all’Umanesimo e al Rinascimento, grazie alla sua scrupolosa abilità politica, con la quale cercò di imporre la propria supremazia (anche attraverso la diplomazia e le alleanze) sugli altri Stati italiani … Leggi tutto

L’Alfonsino d’oro

In attesa della conquista della città di Napoli, Alfonso d’Aragona nel 1436 stabilì la sua corte a Gaeta e – sicuro del successo della sua azione – iniziò subito a battere moneta come “Re di Aragona e di Sicilia Citra e Ultra Faro per grazia di Dio”. Era dal tempo dei vespri siciliani che i due regni non venivano riuniti … Leggi tutto

Alfonso il Magnanimo e Pisanello

Antonio di Puccio Pisano, detto Pisanello (ma probabilmente nato a Verona), fu uno degli ultimi e tra i più acclamati esponenti del gotico internazionale in Italia; noto soprattutto per la sua attività di affrescatore svolta a Verona, Pavia, Mantova, Roma e Ferrara e per la realizzazione di non meno di venti medaglie dedicate ai maggiori rappresentanti delle signorie italiane dell’epoca. Di fatto … Leggi tutto

Pasquasio Diaz Garlon

Salterio di Pasquasio Diaz Garlon - Davide in preghiera

La servitù si affaccendava tra la penombra della camera del malato e l’ampio patio in cui si affacciavano le camere del piano nobile. In realtà nessuno dei domestici aveva nulla di tanto importante da fare, ma in quel momento triste e solenne ciascuno voleva dimostrare di essere – se non indispensabile – almeno utile e partecipe. Di fatto tutti cercavano … Leggi tutto

I Carlini del perdono di Re Federico

Come noto, l’ultimo sovrano della dinastia aragonese di Napoli rimase sul trono soltanto pochi anni: ferito dal tradimento dello zio, il Re di Spagna Ferdinando il Cattolico, che tramava con Luigi XII di Francia per spartirsi il trono di Napoli (“Trattato di Grenada”, 1500), lasciò il regno a quest’ultimo ricevendone in cambio, oltre alla salvezza per i suoi uomini, la contea … Leggi tutto

Ferrante, vincitore sui nemici e difensore degli amici

“FERDINANDUS ° HOSTIUM ° VICTOR ° AMICORUMQUE ° DEFENSOR” F.1r dal “De moribus” di Aristotele tradotto da Giovanni Argiropulo. MS Lat 6310 presso la Bibliothèque Nationale de France. Le miniature del manoscritto sono attribuite al fiorentino Matteo Torelli, mentre il testo in latino – in scrittura umanistica italiana – fu trascritto dal copista Piero di Benedetto Strozzi. Nella prefazione di Giovanni Argiropulo vi è la … Leggi tutto

I grani di Federico III d’Aragona

L’ultimo re aragonese di Napoli, nei suoi brevi 5 anni di regno, ebbe modo di regolamentare il sistema monetario che rischiava di andare in crisi a causa delle numerose monete di bassa lega, spesso ribattute con nuovi conii usati su vecchie monete, e dei molti falsi messi in circolazione durante i brevi regni di Carlo VIII e Ferdinando II. Oltre ai sestini in rame, che … Leggi tutto

Gli ultimi ducati aragonesi

Le ultime monete d’oro battute nella zecca di Napoli con l’effige di un sovrano aragonese furono i ducati di Federico III. Lo sfortunato re rimase sul trono soltanto 5 anni, e tuttavia la sua azione sulle finanze del regno fu piuttosto incisiva. Per quanto riguarda la monetazione si dette da fare per togliere dalla circolazione le monete di bassa lega battute … Leggi tutto

Il Ducato della misericordia di Ferrante

Doppio ducato di Ferdinando I

“RECORDATUS MISERICORDIE SUAE” è l’epigrafe che circonda il ritratto di Re Ferdinando I sui ducati d’oro (dal “Magnificat” del Vangelo secondo Luca). Nonostante l’evidente intento propagandistico, il testo oggi suona un po’ come una beffa se si considera con quale determinazione il sovrano pose fine alla congiura perpetrata ai suoi danni dai baroni del regno, tra i quali figuravano alcuni dei … Leggi tutto